L’indicibile. Il rapporto di Brodeck (vol. 2)

Autore: Manu Larcenet
Titolo: L’indicibile. Il rapporto di Brodeck (vol. 2)
Collana: Coconino Cult
Numero pagine: 168, bianco e nero, formato 29 x 21,5 (orizzontale, in cofanetto)
ISBN: 9788876183324

20,90

Esaurito

Dopo “Lo scontro quotidiano” e “Blast”, Manu Larcenet torna ad indagare gli abissi dell’anima. Con un graphic novel poetico e tragico, adattamento a fumetti di un romanzo dello scrittore e regista Philippe Claudel: è la nuova opera dell’autore francese più amato in Italia, citato da Zerocalcare tra i suoi maestri e più volte premiato dalla critica (Gran Guinigi di Lucca, premio Micheluzzi al Napoli Comicon, premio Boscarato al Treviso Comic Book Festival).

“Ho imparato come la paura può trasformare gli uomini”.

In un piccolo villaggio di montagna sul confine franco-tedesco, un uomo è stato assassinato in circostanze misteriose. Era uno straniero di passaggio: lo chiamavano semplicemente “L’Altro”. Per capire cos’è successo gli abitanti chiamano Brodeck, un ex deportato scampato a due anni di lager e tornato al paese. Dovrà redigere un rapporto sull’omicidio.

Brodeck inizia la sua indagine. Diventa la cattiva coscienza degli stessi compaesani che gli hanno dato questo incarico. Capirà chi era il misterioso straniero e perché, durante i suoi anni di prigionia, sua moglie Emelia è impazzita. Poco alla volta Brodeck alzerà il velo sull’abisso del Male, e si troverà davanti all’Indicibile, scoprendo l’insospettabile capacità dell’uomo di commettere i peggiori crimini per ignoranza, crudeltà, razzismo, paura.


Dopo “Lo scontro quotidiano” e i quattro volumi del capolavoro “Blast”, Manu Larcenet inizia un altro ipnotico, affascinante viaggio nel lato oscuro dell’anima. Per la prima volta si cimenta con l’adattamento a fumetti di un romanzo, il bestseller “Il rapporto di Brodeck” dello scrittore e regista Philippe Claudel. Ma rende la materia interamente sua: una parabola nera, a tratti kafkiana. Con tavole dove dominano i violenti contrasti tra bianco e nero, dove la bellezza di una natura selvaggia, potente e sublime fa da sfondo alla meschinità delle azioni umane.

« Larcenet riesce ad evocare il senso di straniamento proprio di capolavori letterari come Il castello di Kafka. E il suo uso del bianco e nero fa pensare a grandi maestri del fumetto come Alberto Breccia. Un romanzo disegnato di rara potenza. »
Le Figaro
« Larcenet evita di annegare il lettore in un fiume di dialoghi e lascia parlare la forza dei disegni. Il risultato è maestoso e inquietante. »
Les Echos

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