L’armadio di Satie

Autore: Sebastiano Vilella
Titolo: L’armadio di Satie
Collana: Coconino Cult
Numero pagine: 144, in bicromia, formato 21,5 x 29 cm
ISBN: 9788876183225

17,10

Disponibilità: Disponibile

Parigi di notte: musica, anarchia, misteri esoterici... Un noir metafisico e incalzante, sospeso tra sogno e realtà.

Dopo aver raccontato a fumetti De Chirico, Vilella torna con un nuovo “giallo d'artista”. Un raffinato omaggio al genio visionario di Erik Satie nel 150° anniversario della nascita del grande compositore.


In una Parigi di inizio '900, notturna e perennemente battuta dalla pioggia, l'incontro tra l'eccentrico e visionario musicista Erik Satie e l'anarco-insurrezionalista Pierre Lacombe, ricercato dalla polizia, mette in moto una misteriosa catena di eventi.

Riuscito a sfuggire ad un agguato, il latitante si rifugia nel monolocale di Satie e da questi si fa curare, in attesa di potersi ricongiungere con la giovanissima Suzanne, testimone dello scontro a fuoco in cui l’uomo è rimasto ferito. Mentre la polizia politica indaga per riacciuffare Lacombe e recuperare la refurtiva delle rapine commesse dalla sua banda, questi resta nascosto e protetto nell'angusto appartamento di Satie, che è quasi una fantastica “Wunderkammer” sospesa in un tempo indefinito. Si stabilisce così un legame artistico e ideologico con il giovane compositore che lo nasconde, convinto a sua volta di ospitare in incognito lo chansonnier anarchico Leo Ferrè, che dice di aver conosciuto in un'epoca futura.


L'intreccio poliziesco, carico di tensione, si sviluppa su più livelli narrativi al limite tra realismo, satira surreale e mistero trascendentale, con un ricco corredo di aneddoti e riferimenti alle reali esistenze di Satie e Ferrè, due tra i più celebri protagonisti della cultura europea del Novecento.


“Scrivo e disegno storie 'nere'…ma che significa? Racconto di personaggi complessi, spesso ricchi di contraddizioni, non facilmente identificabili come buoni o cattivi”.
Sebastiano Vilella, intervista a “Milano Nera”

« La critica sociale permea amaramente le tavole disegnate da Vilella con sensualità e stile. »
Il Manifesto
« Lo stile grafico di Vilella è percorso da segni che ricordano Egon Schiele e l'espressionismo, rievoca atmosfere percorse da tensioni psicologiche.... »
Fumo di China

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